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di Mario Caramel
Un marinaio incontra la sua linea d'ombra e si cimenta con la vita di terra nei primi anni del terzo millennio. Sbarca in Venezuela e decide dopo qualche tempo di tornare in Italia, ma poi finisce a vivere in Grecia, nel centro di Atene. La linea di demarcazione tra oriente e occidente passante per la Grecia è, in qualche modo, un'altra linea d'ombra dove le differenze tra uomo antico e uomo moderno si fanno particolarmente evidenti. Nascosti, come lui, tra i vicoli di Atene ci sono gli antichi greci, i loro templi, i monumenti, le loro opere e i loro pensieri, ma basta girare un angolo per venire travolti dalla metropoli con il traffico, lo smog e il nuovo tram degli europei.
Il lavoro a terra e il rapporto con le donne sono per il marinaio fattori destabilizzanti di difficile comprensione e, nonostante i ripetuti tentativi tra storie d'amore e avventure di sesso più o meno sincero, l'esperienza di adattamento diviene penosa. Navigatore astronomico avvezzo ai calcoli matematici risolti con carta e penna, ma privo di aspirazioni da scienziato, il protagonista si rifugia nei numeri, quelli piccoli, come ama definirli, che spiegano le cose grandi. Individuerà così la causa principale delle sue difficoltà di adattamento, il poco equilibrio tra il suo essere e il suo fare. Sarà l'analisi della filosofia dei numeri in chiave pitagorica a fargli capire qual è la giusta proporzione, così evidente in mare e in natura, ma sconvolta nella vita di città.